Impossibile!
- Categoria: Studi
- Pubblicato: Giovedì, 17 Dicembre 2015 20:30
- Scritto da Super User
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Perché il Congresso aveva tanti dubbi sulla costruzione della ferrovia?
Perché era preferibile Los Angeles, o San Diego come terminali orientali, anziché Sacramento? Perché, sebbene le rilevazioni di Davis non fossero complete ed esaustive, la proposta del tracciato Nord lungo il confine con il Canada, o Sud lungo quello Messicano, sembravano godere di un diffuso e silenzioso consenso?
Theodore Judah lo sapeva bene: le montagne.
La ferrovia transcontinentale spaventava già sulla carta per le dimensioni del progetto, e sfidare anche le catene delle Montagne Rocciose, della Sierra Nevada e della Wasatch Range non faceva che rendere ancora più difficile giungere all'accordo. Nell'estate del 1860 Theodore e la moglie Anna tornavano in California per raccogliere tutte le informazioni necessarie per convincere il Congresso e gli investitori. Egli decise però di cambiare l'approccio alla presentazione: invece di chiedere di individuare una compagnia ferroviaria che poi avrebbe dovuto scegliere la tratta più conveniente, decise di fondare egli stesso la Compagnia, di recuperare i profili ed i rilevamenti del percorso scelto e infine di portare al Congresso un piano di fattibilità completo e preciso. Appena giunto in California Theodore partì per la Sierra, e in completa solitudine iniziò le sue esplorazioni, nell'intento di trovare il passaggio più adatto per attraversare le montagne. Dormiva all'aperto, si procurava il cibo e, a dire della moglie, si godeva la vita come pochi sanno fare.
Judah visitò tutta la zona tra il North Fork dell'American River e il fiume Bear, viaggiò da Auburn fino a Colfax superando il cosiddetto Cape Horn della California fino a raggiungere Dutch Flat, e poi il Donner Pass. Dutch Flat sembrava il capolinea di qualsiasi ferrovia, poiché da lì in poi le montagne si presentavano in tutta la loro imponente bellezza.
La notizia delle esplorazioni di Theodore Judah fecero ben presto parlare di loro, finché un giorno un farmacista di Dutch Flat, tale Daniel W. "Doc" Strong, gli scrisse una lettera con la quale egli esprimeva il suo interesse nel mostrare all'ingegnere una vecchia via abbandonata utilizzata in passato dagli emigranti in fuga dal Donner Pass in quella storica tragedia che oggi prende il nome di Donner Party (accadde nel 1846, quando circa 90 pionieri diretti ad Ovest vennero bloccati sulla Sierra Nevada da una tempesta di neve; esauriti i viveri, 15 di essi attraversarono la Sierra in cerca di aiuto, morendo nell'impresa e riducendosi al cannibalismo per restare in vita). Il giorno dopo aver ricevuto la lettera, Theodore Judah era in visita a Dutch Flat da Strong, e Doc lo accompagnò immediatamente al Donner Pass. I due divennero ben presto ottimi amici, condividendo la vita all'aperto e anche qualche avventura come quando un'improvvisa bufera di neve costrinse i due amici a rimuovere l'accampamento in piena notte e a cercare la pista nell'oscurità. I sopralluoghi portarono a individuare un punto della Sierra in cui vi era un solo crinale da superare, anziché due come in tutti gli altri posti visti. Altri problemi tecnici (come una massicciata di più di 300 metri in mezzo al passaggio) non spaventavano Judah, che rientrato a Dutch Flat si mise immediatamente all'opera per costituire la società.